Il bilancio nero della stagione di caccia

In soli 5 mesi nell’ultima ultima stagione...

Nessuna specie è al sicuro durante la caccia. Neppure quella umana.

In soli 5 mesi nell’ultima ultima stagione venatoria sono 22 i morti e 57 i feriti per armi da caccia(fonte: Vittime della caccia). Un prezzo in termini di vite umane e sicurezza che non è più tollerabile. Per quanto si dovranno ancora contare morti e feriti?

Eppure questo governo, insieme a Regione Lombardia, cerca di implementare sempre più la possibilità di movimento per i cacciatori. “E’ incredibile: lo 0,5% dei cittadini lombardi condiziona la politica regionale. E fa spendere un sacco di quattrini, prelevandoli dalle tasche di tutti i lombardi”, sottolinea Edgar Meyer, presidente di Gaia Animali & Ambiente. 

Le associazioni ambientaliste provano a fare argine all'arroganza delle lobby delle armi e della caccia. In occasione della chiusura della stagione venatoria in Lombardia, domani mercoledì 31 gennaio alle 12:00 davanti alla Regione Lombardia (Via F. Filzi 22) ci sarà la voce di chi è stato massacrato.

L’illegalità è diffusa. I dati della sola “Operazione pettirosso” dei Carabinieri Forestali in Lombardia sono impressionanti: nel 2023 l’attività operativa ha portato alla denuncia di 123 persone per reati contro l’avifauna selvatica, 2 arresti per detenzione di arma clandestina e sostanze stupefacenti e al sequestro di 3564 uccelli, di cui 1433 esemplari vivi e 2131 esemplari morti, tra cui numerose specie non cacciabili e specie particolarmente protette, tutti catturati o abbattuti in modo illecito. Sono stati, inoltre, sequestrati 1338 dispositivi di cattura illegale, 75 fucili e 4055 munizioni.

Brescia è la capitale italiana del bracconaggio. L’attività svolta dal Nucleo ittico-venatorio della Polizia provinciale di Brescia, nel 2023, ha prodotto nell’ambito della caccia in un solo mese ben 63 accertamenti di natura penale e 240 contestazioni amministrative (con conseguente sequestro di fucili, fonofil, trappole, lacci in acciaio, reti per uccellagione, gabbie-trappola ed esemplari di fauna).

Proprio a Brescia è stato eletto il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Carlo Bravo, vicepresidente della commissione regionale sulla caccia, denunciato nel corso dell’anno dai Carabinieri Forestali della sezione operativa Antibracconaggio e Reati in danno agli Animali (Soarda), che hanno contestato due reati: alterazione e contraffazione degli anellini ai tordi nel suo capanno. Sempre in provincia di Brescia, nel 2021, era stato denunciato per lo stesso reato il presidente della commissione regionale caccia, il leghista Floriano Massardi.  “C’è bisogno di commentare?”, ci chiediamo.     

“La caccia è un’attività contro gli animali, contro la Natura, contro gli uomini”, conclude il presidente di Gaia Animali & Ambiente Edgar Meyer.