Qua la zampa, il cane-attore salvato da uno zoo

Nelle sale il nuovo film di Lasse Hallström, il regista di Hachiko. Anche Gerry Scotti nel doppiaggio italiano, che non piace... Alla scoperta delle curiosità del film.
Se Hachiko – Il tuo migliore amico, film del 2009 con Richard Gere che racconta la storia d'amore, vera e struggente, tra un cane di razza Akita e il professore universitario Hidesaburo Uero, faceva commuovere dal primo all'ultimo minuto, in Qua la zampa è la filosofia di fondo a prendere il sopravvento, oltre che le immagini di cani meravigliosi, scelti uno ad uno con un lavoro di ricerca che ha dell'incredibile. Quale filosofia? Quella della "reincarnazione" canina che, però, in questo caso, non ha nulla di mistico, ma è un gioco narrativo che riscalda il cuore di tutti coloro che pensano con terrore al momento della separazione dal proprio compagno a quattro zampe. 

La storia
Il film, i cui incassi serviranno anche alla lotta al randagismo, racconta una storia appassionante, ambientata negli anni 60. Il bambino di otto anni Ethan Montgomery (Bryce Gheisar di Scherzi in giro) e sua madre (Juliet Rylance di Knock Knock) salvano un cucciolo di Golden Retriever che trovano ferito e abbandonato. Crescono insieme fino al giorno della triste separazione, ma... Non appena pensiamo che quella sia la fine del loro legame ecco che Bailey rinasce nel corpo di Ellie, un Pastore Tedesco paramedico del Dipartimento di Polizia di Chicago. Sarà poi un Corgi chiamato Tino, un incrocio di Pastore Australiano e San Bernardo chiamato Buddy. Una catena di vite che sembra non spezzarsi mai, proprio come vorremmo avvenisse nella realtà. Nel corso di tutto il film, una sola voce, quella di un cane, ci accompagna, parlando al cuore di chiunque abbia mai amato un animale.

Qualche curiosità sul film
Attori e voci a parte, su cui la critica ha già speso diverse opinioni, a rendere il lavoro del regista svedese quasi un'opera d'arte sono due elementi. In primis l'idea, nata nella testa del regista, leggendo il libro Dalla parte di Bailey, (titolo originale A dog’s purpose, 2010) di W. Bruce Cameron, oggi edito in Italia da Giunti. Poi la ricerca minuziosa dei cani. Partiamo dalla prima. Cameron ha ideato il libro lungo la strada 101, in California. Guidando. L'autore del best seller (49 settimane nella classifica dei libri più letti del New York Times), infatti, stava viaggiando con la fidanzata distrutta dalla perdita del cane, inconsolabile. E, un po' credendoci e un po' tentando di consolarla, gli venne in mente di dirle che probabilmente l'anima del suo cucciolone stava già riempiendo il corpo di un altro, felice, in una bella casa. Così, da queste semplici parole, è iniziato un percorso fatto di studio e osservazione dei comportamenti e delle abitudini di questi animali che, condito con fantasia e ottima scrittura, è arrivato, con successo, nelle librerie di tutto il mondo. 

I cani: Buddy? Salvato da uno zoo giapponese
Parliamo invece degli attori a quattro zampe. Il Retriever Trip è il Bailey originale, il Pastore Tedesco Shadow interpreta Ellie, il Corgi Mailo interpreta Tino e l’incrocio tra San Bernardo-Pastore Australiano Bolt interpreta Buddy. Dato che i cani dovevano fare delle azioni specifiche nella sceneggiatura, Hallström si è affidato all’addestratore Mark Forbes che ha scovato i candidati tra canili, rifugi e allevamenti: «Una volta deciso che Bailey dovesse essere un Retriever rosso, ne abbiamo cercato in tutto il paese uno che avesse sia il temperamento per essere addestrato che un look speciale, che mostrasse un gran carattere. Siamo stati molto fortunati perché abbiamo trovato Trip da un allevatore di cani in Arkansas. Ellie è interpretata da un Pastore Tedesco di nome Shadow, trovata attraverso un annuncio sul giornale a Orlando in Florida. Tino è interpretato da un meraviglioso piccolo Corgi di nome Mailo. Mailo ci è arrivato attraverso un annuncio su Craigslist da un signore di Los Angeles che non potevano più tenerlo a causa del suo stile di vita. Così lo abbiamo adottato e lo abbiamo trasformato in una star del cinema». Ma è il cane che interpreta Buddy che ha il background più interessante. «Abbiamo salvato Bolt da uno Zoo del Giappone, dove un Pastore Australiano aveva saltato la recinzione e aveva trascorso la notte con una femmina di San Bernardo. Poco tempo dopo ci fu una cucciolata di Pastore Australiano mista a San Bernardo che lo Zoo non voleva. Abbiamo preso Bolt, così come suo fratello Lewis e sua sorella Hena», racconta Forbes. «Quattro razze di cani completamente addestrati per interpretare una sola anima è stata una sfida interessante; poi abbiamo imparato a non andare di fretta se i cani non stavano facendo esattamente quello che avevamo programmato, perché a Lasse sarebbe potuto piacere ciò che il cane stava facendo in modo diverso. Sembra folle, ma Trip ha fatto cose che erano inaspettate sia per gli addestratori che per me, ma come per un buon attore, le sue scelte hanno funzionato».