Gufetto, l'animale della scuola

Questo animale è diventato il simbolo del ritorno a scuola.
Nel Medioevo era luogo comune pensare che il gufo (Asio otus) avesse a che fare con la stregoneria. Una convinzione condivisa da molti vuole che nella notte di Halloween demoni in forma di gufi viaggiassero sulle scope assieme alle streghe e ai loro gatti per recarsi ai sabba. Anche nell’antica Roma era considerato uccello di malaugurio, simbolo del male e di sventure tanto da meritarsi l'appellativo di strix, strega. Fortunatamente, però, gli antichi Greci lo ritenevano sacro e poi è arrivato Walt disney che ha dato vita al personaggio di Anacleto ne La spada nella roccia...

Com'è fatto
È un animale carnivoro di abitudini notturne, dotato di un apparato visivo che gli permette di cogliere anche il minimo bagliore nell’oscurità che, solitamente, durante le ore diurne se ne sta tranquillo, nascosto e immobile in attesa del crepuscolo. Ci potrebbe capitare di averne uno proprio di guardia nel nostro giardino! Le sue prede non sono solo insetti, uccelli, invertebrati, ma anche piccoli mammiferi come ghiri e topi. Lungo da trentacinque a quaranta centimetri e dotato di un’apertura alare compresa tra novanta centimetri e un metro, il gufo è caratterizzato da un piumaggio bruno ocra screziato e maculato di grigio bruno sul dorso, mentre la parte inferiore del corpo è color ruggine striato di scuro. Il suo particolare aspetto è messo ancor più in risalto dai due vistosi e lunghi ciuffi auricolari, dal tipico becco adunco di colore nero e dai due grandi dischi facciali color ocra che fanno da contorno agli occhioni tondi e di un accesa tinta tra il giallo e l’arancio. Ma tra tutti i particolari sono senza dubbio gli occhi a colpire di più e non è da escludere che proprio la loro colorazione e il loro straordinario sfavillare nel buio siano le cause che in passato hanno contribuito ad alimentare le molte leggende. Nonostante le dimensioni, il gufo è molto agile nel volo. Mantenendosi a quote medie riesce a perlustrare il proprio territorio palmo a palmo, scrutando con attenzione il sottobosco.