Corrida, il Parlamento europeo blocca le sovvenzioni

Una conquista civile: esultano gli animalisti.

Con 335 voti a favore e 297 contrari il Parlamento europeo rifiuta di continuare a sovvenzionare la corrida: è stato approvato un emendamento relativo alla riforma della politica agricola comune (Pac), che entrerà in vigore nel 2023, che vieta di sovvenzionare «gli allevamenti di bestiame la cui destinazione finale è la vendita per le attività di tauromachia, direttamente o tramite intermediari».

«È una prima vittoria importante contro una delle più assurde barbarie della nostra epoca, ma che purtroppo non può ancora farci esultare» afferma Tiziana Beghin capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, spiegando che «l'emendamento in questione rientra infatti in un quadro generale molto più ampio relativo alla riforma della Politica Agricola Comune, e il testo finale andrà dunque negoziato con il Consiglio europeo e la Commissione».

Ma non è una vittoria sicura: il provvedimento deve ancora essere validato dal Consiglio dell'Unione Europea per essere realmente attuato. Spagna, Francia e Portogallo, paesi in cui si tengono ancora le corride, sono pronti a dare battaglia per bloccare questa proposta. Già cinque anni fa, il Parlamento aveva votato contro i sussidi per l’acquisto o vendita di animali destinati alle corride, ma l’emendamento era poi saltato dal testo finale della Pac.