Berlusconi e il suo amore per gli animali

Sono varie le campagne fatte per gli animali...

Finché si faceva fotografare con Dudù, il piccolo maltese bianco entrato nella sua vita assieme alla compagna di allora Francesca Pascale, erano in molti a pensare di essere di fronte ad una delle tante strategie di comunicazione messe in atto dall’uomo che sulla comunicazione ha costruito una carriera e un impero, commerciale e politico. Ma quando nella primavera del 2017 Silvio Berlusconi ha accettato di farsi filmare nel giardino della sua residenza di Macherio mentre allattava un agnellino, circondato da altri quattro che brucavano allegramente l’erba verdissima di Villa Belvedere, per poi lanciare un appello a non consumarli nell’imminente Pasqua, il segnale della sua svolta animalista è stato chiaro e inequivocabile. Anche per quella parte dei suoi alleati, Lega e Fratelli d’Italia, più avvezzi a strizzare l’occhio a cacciatori e allevatori. I suoi avversari, storicamente detentori delle battaglie ambientaliste, dovettero invece accettare di avere un concorrente in più (il governatore pugliese del Pd, Michele Emiliano, disse che la mossa era geniale e che aveva destabilizzato anche lui).

Il leader di Forza Italia, affiancato da Michela Vittoria Brambilla, in quell’occasione prendeva una posizione netta rompendo un tabù, quello legato agli animali destinati al consumo alimentare che vanno tutelati ma non troppo, che spesso i politici di ogni colore si guardano bene dall’infrangere per non perdere consensi tra agricoltori, allevatori e produttori e perfino consumatori a cui non piace sentirsi dire che quello che mangiano e che considerano magari una prelibatezza è in realtà frutto di sofferenza. Non a caso insorse anche Assocarni, l’associazione di categoria dei produttori, che non gradì la mossa dell’ex premier ricordando che le aziende associate erano tra i principali clienti delle tv Mediaset.