Lecco, vietato il cibo agli animali randagi

Multe fino a 500 euro per chi dà cibo agli animali randagi. L'animalista Brambilla non ci sta...
"Il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, revochi l'ordinanza del 5 ottobre che vieta di 'somministrare qualunque tipo di alimento' a qualsiasi specie di animali 'selvatici e randagi' sul territorio del Comune. O sarà ricorso al Tar". Lo annuncia Michela Vittoria Brambilla, deputata lecchese di Forza Italia, paladina degli animali e presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell'Ambiente. "Le ordinanze affama-randagi sono una vergogna nazionale- sottolinea- e non avrei mai pensato di doverne parlare in una città civile come Lecco".

Si tratta "di un sistema classico, ben noto alle associazioni, cui gli amministratori locali ricorrono per mascherare la propria incapacità di gestire, con mezzi proporzionati e ragionevoli, il problema del randagismo o della fauna selvatica nel contesto urbano- dice Brambilla- Fortunatamente i giudici amministrativi hanno da tempo smontato il meccanismo, evidenziando le numerose contraddizioni, con la legge e con la logica, di tali ordinanze. Su atti di questo tipo c'è una giurisprudenza consolidata ormai da decenni. Invito perciò il sindaco a revocare l'ordinanza, come hanno prudentemente fatto molti suoi colleghi nel passato, altrimenti saremo costretti a chiederne l'annullamento. Eventuali problemi di igiene o di sicurezza non si risolvono limitando la libertà dei cittadini o mettendo a rischio la sopravvivenza degli animali".