Gatto al guinzaglio, pro e contro

Non sempre è una buona idea, capiamo perché...
Per fare una scelta ponderata ed evitare di infliggere sofferenze fisiche e mentali al nostro micio, potrà esserci d’aiuto conoscere il nostro gatto e soprattutto la sua razza. Se abbiamo un micio ansioso, forse è il caso di abbandonare l’idea del guinzaglio: sarebbe un'esperienza molto stressante. Il panico che genererebbe l’allenamento e l’uscita potrebbero dare origine a problemi comportamentali cronici. Per gestire le uscite al guinzaglio serve avere un micio sereno, sicuro di sé e senza particolari paure. Secondariamente, il gatto da guinzaglio deve essere un micio che non si ribella se lo tocchiamo o se si sente costretto. La razza ci aiuta in questa disamina dato che ci sono gatti come gli Angora e i Turchi detti “indomabili” ma anche altri come i Siamesi, i Thai, i Ragdoll e i Persiani che, se pazientemente educati, possono arrivare persino ad apprezzare questo tipo di attività.
Per provare senza dare fastidio al micio e farlo sentire a disagio, meglio una pettorina morbida e coprente che, una volta accettata, sarà più comoda e permetterà al micio di non sentirsi tirare troppo. Poi cominciamo a fare qualche prova in casa, nel momento in cui il gatto è tranquillo provando pian piano a sollecitare una camminata. Vedremo che, se non rifiuta con scenate violente la cosa, passo dopo passo comincerà a non sentire più l’impedimento.


Occhio a non fare mai...


Mai mettere la pettorina a un gatto spaventato
Mai uscire il giorno del primo esperimento
Mai percorrere strade affollate
Mai liberare il gatto anche se bravo
Mai allontanarsi troppo da casa a meno che non sia già “navigato”
Mai strattonarlo