Gattino nato con sei zampe, la storia

Enpa gli ha trovato una "mamma in prestito", la sua lo aveva rifiutato...
È nato con sei zampe - scrive il Corriere del Veneto. Un’anomalia così grave che la sua mamma lo ha abbandonato. Ma a dare una possibilità di vita al micetto di pochi giorni, ci hanno pensato gli umani. Per primo il proprietario di Conegliano, in provincia di Treviso, che l’ha portato dal veterinario e poi i volontari dell’Enpa che gli hanno trovato una mamma-balia e gli hanno dato un nome. Il cucciolo si chiama Eni, come il cane a sei zampe marchio della nota compagnia petrolifera. Il suo futuro è molto incerto, come spiega il veterinario Marco Martini: «Vista la malformazione e i pochi giorni di vita, il destino del micio al momento non si può prevedere. Sono casi rari, la malformazione potrebbe essere stata provocata dalla fusione con un gemello siamese». È a lui che si sono rivolti i proprietari della gatta che lo ha partorito: «Sono venuti da me, temevano che morisse perché la gatta lo aveva rifiutato. Ne ha partoriti quattro, uno è morto, un altro è sparito e questo lo aveva lasciato da parte. Per questo mi hanno chiesto aiuto».

Le parole del veterinario

Il veterinario ha pensato subito di dargli una possibilità: «In queste condizioni la prima cosa da fare è farlo crescere e sperare che ce la faccia — continua Martini —. Anche i micini normali che rimangono senza mamma sono molto a rischio e molti di loro non ce la fanno. Per lui la situazione è ancora più complicata perché presenta una seria anomalia. Oltre alle sei zampe, che potrebbero impedirgli di camminare, ha un addome molto rigonfio che potrebbe indicare la presenza di organi in più. Questo significa che potrebbero servire degli interventi chirurgici, per rimuovere questi organi. Bisogna valutare l’aspetto ortopedico per capire se potrà camminare lo stesso o se le zampe in più vanno rimosse. Ma adesso è prematuro anche parlarne».

Una mamma in prestito

Al momento, infatti, non è possibile procedere con gli esami diagnostici che chiarirebbero il quadro clinico: «È troppo piccolo, deve crescere perché possiamo procedere con una Tac — continua Martini —, per questo ho chiesto aiuto all’Enpa per trovare una mamma gatta». Un appello subito accolto dall’associazione che ha il gattile a Conegliano e che ha lanciato la richiesta sul suo profilo Facebook: «Siamo riusciti a trovare a Padova una gatta che ha da poco partorito — spiega Valentina Perin dell’Enpa —, spero che già domani potremo trasferire Eni. In questo momento è importante che abbia una mamma gatta e non una balia umana, perché ha bisogno che gli insegni tanti cose. Speriamo che si adatti bene, che mangi e cresca forte poi penseremo a tutto il resto».