Ferita Kuki Gallmann. Il Wwf: esempio per tutti noi

"Un esempio per il mondo della conservazione, la sua riserva in Kenia è diventata il simbolo della resistenza contro il bracconaggio"
Sono state uccise dalle forze di sicurezza del Kenya le due persone sospettate di essere tra gli attentatori che ieri hanno sparato alla scrittrice e ambientalista italiana Kuki Gallmann nel suo ranch. Lo ha reso noto il ministro della sicurezza interna di Nairobi, Joseph Nkaissery. La scrittrice è in un ospedale di Nairobi e dovrà essere operata. Kuki Gallmann, autrice del libro 'Sognavo l'Africa', è stata raggiunta da colpi d'arma da fuoco allo stomaco esplosi da uomini armati che le hanno teso un agguato mentre era alla guida di un veicolo nel suo parco nel nord del Kenya. Inizialmente era stata trasportata in elicottero all'ospedale di Nanyuki, nella regione di Laikipia, ma un amico di famiglia fa sapere che da lì alcuni medici britannici l'hanno portata in un ospedale della capitale, dove dovrà essere sottoposta a un intervento chirurgico. Pare che anche la figlia fosse stata minacciata a marzo scorso. Si tratta dell'ultimo di una serie di attacchi avvenuti nella regione colpita dalla siccità: ultimamente pastori armati in cerca di pascoli per il bestiame fanno irruzione in fattorie e ranch privati. Molti residenti, tuttavia, parlano anche di motivazioni politiche, accusando i politici locali di incitare alla violenza in vista delle elezioni di agosto: sostengono che alcuni politici stiano provando a cacciare gli elettori che possono opporsi a loro e tentino di ottenere voti promettendo l'accesso a terreni privati.  

La signora dell'Africa
Gallmann, dal cui libro autobiografico è stato tratto il film del 2000 'Sognando l'Africa' in cui lei veniva interpretata da Kim Basinger, stava perlustrando il suo terreno dopo che ieri alcuni intrusi avevano bruciato un rifugio. Il mese scorso anche un hotel di lusso era stato bruciato nella zona. Secondo quanto riferisce l'amico di famiglia, mentre era sul veicolo è stata costretta a fermarsi per la presenza di un albero a terra lungo il percorso; a quel punto gli assalitori le hanno sparato contro, ma Gallmann è stata salvata dall'intervento dei ranger del Servizio fauna selvatica del Kenya, che si sono scontrati con gli aggressori. La famiglia Gallman possiede il parco Laikipia Nature Conservancy, e dà lavoro a 250 kenyoti in lodge di lusso e altre attività sparse sul terreno. Gestisce inoltre i gruppi Gallmann Memorial Foundation e Gallmann Africa Conservancy, per la difesa dell'ambiente, che concentrano la propria attività sulla sostenibilità della convivenza fra uomini e animali. 

Esempio per la società

Tutti gli appassionati di natura d’Africa sanno chi è Kuki Gallmann. Per noi del WWF Italia, che abbiamo potuto contare sulla sua passione e la sua competenza come membro del nostro Consiglio Nazionale, non è solo la grande scrittrice, che con il suo libro “sognavo l’Africa” ha avvicinato questo straordinario continente a tutti ma è soprattutto un eroina: una donna che da più di quarant’anni dedica la sua esistenza a proteggere gli animali africani oggetto delle sue battaglie, delle sue azioni, delle sue denunce, delle sue cure. La sua grande riserva in Kenya è diventata il simbolo della resistenza contro il bracconaggio, gli incendi, i crimini e l’ignoranza. Quella di Kuki è una guerra senza esercito e senza armi: una lotta non violenta e quotidiana dal fronte del Kenya per dare una speranza, un futuro, a quei meravigliosi elefanti quegli incredibili rinoceronti, quelle struggenti savane e foreste che tanto ci fanno sognare. "Mai stanca né rassegnata Kuki è per tutto il mondo della conservazione la voce dal fronte, la voce degli animali massacrati in un’orrenda guerra di bracconaggio e commerci illegali, la denuncia della distruzione delle foreste, la testimonianza contro gli interessi e la corruzione che voracemente distruggono le risorse più preziose del continente africano". Ha dichiarato la presidente del WWF Italia Donatella Bianchi che aggiunge: "Se come dice l’ONU il 40% dei conflitti è causato dalla contesa delle risorse naturali, la battaglia di Kuki per proteggere la meravigliosa biodiversità africana e una battaglia globale e senza confini. Potrà essere vinta soltanto se la sua voce, i suoi appelli e le sue richieste di aiuto, raggiungeranno i cuori e le teste di chi può decidere di fermare i crimini di natura, il bracconaggio, l’usurpazione e la distruzione di un bene comune: la natura africana". Poi: "Dopo il gravissimo attentato operato dagli interessi criminali che da sempre Kuki combatte e che il WWF condanna chiedendo che i responsabili vengano assicurati alla giustizia, non possiamo che sperare con tutta la nostra forza che si riprenda presto e che questo orribile gesto criminale possa avvicinare ancora più persone alle sue battaglie e alla scelta di non lasciarla mai più sola", conclude Donatella Bianchi.