I gatti sono telepatici

Alcuni scienziati sono convinti di sì.
Una volta, nel medioevo e oltre, si credeva che i gatti fossero magici, oggi non più. Tuttavia un nuovo filone che sta a cavallo tra la neurologia veterinaria, l'etologia e la scienza in generale si sta occupando di un fenomeno incredibile e accattivante: la telepatia tra gatto e uomo. Detta così può sembrare paradossale, in realtà su questo campo sono al lavoro ricercatori molto seri come Joel Dehasse o Raymond Bayless, autore di un volume intitolato Animal Ghosts. 

Gli studi
Parecchio interessante è vedere come neurologi ed etologi felini siano arrivati a prendere in mano questo tipo di fenomeni extrasensoriali. Tutto sembra sia partito da semplici ambulatori in cui, come si sa, i veterinari diventano spesso confidenti dei padroni. Spesso, in ogni parte del mondo, capitavano persone che davanti al camice bianco raccontavano di aver avuto sensazioni strane proprio mentre il loro gatto stava male o viveva una situazione di pericolo. Da "alcuni" i casi divennero col passare del tempo "moltissimi", tanto da spingere intere equipe a fare ricerca, nonostante i fondamenti fossero fumosi e poco "scientifici". Scrive Joel Dehasse nel suo libro About cat's psychology: "Mi ricordo di una telefonata sorprendente. Una quindicina di anni fa, quando lavoravo ancora come medico veterinario generico. Avevo ricoverato un gatto che soffriva di una patologia respiratoria allo stadio finale. Penso che la proprietaria dovesse telefonarmi alla sera fra le 18 e le 20. Il gatto morì alle ore 14. Alcuni minuti dopo il suo decesso, la proprietaria mi chiamò con la voce angosciata. Era stata presa da un attacco di panico perché aveva sentito dentro di sé che era capitato qualcosa al suo gatto. Aveva ragione. Penso che numerosi veterinari hanno avuto modo di osservare lo stesso tipo di vissuto telepatico".

Un altro aneddoto è raccontato invece da Raymond Bayless nel suo libro Animal Ghosts: "La signora Sandra Decksinger si era innamorata di un piccolo gatto persiano nero chiamato Kabuki. Il gatto e Sandra si adoravano reciprocamente. Sandra, volendo offrire il gatto in dono a suo marito, posticipò l'arrivo in casa dell'animale alla data del 19 dicembre (1966). Il 16 dicembre, alle ore 11 del mattino, la signora Decksinger si sentì debole e svenne. Venne ricoverata in un centro di ricerche (Newark Beth Israel Hospital) e fu da subito seguita da una serie di medici che l'esaminarono senza tuttavia riuscire a giungere a una diagnosi. Il suo malessere, scomparve spontaneamente dieci minuti dopo. Non ci pensò più fino al 19 dicembre, quando telefonò alla proprietaria del gatto che le disse che sfortunatamente, il venerdì precedente, ovvero il 16 dicembre verso le ore 11, Kabuki si era improvvisamente ammalato ed era morto in una decina di minuti. Correlazione aleatoria o attacco telepatico, ciascuno vedrà in questo racconto ciò che vuole vedere, in base a quelle che sono le sue credenze. La comunicazione extrasensoriale, così come l'empatia, può accompagnarsi a inquietudine".